La poetica del ridere di Aldo Palazzeschi-L'analisi del riso ne Il Controdolore e ne Il Codice di Perelà
Satoko Ishida
Lo scopo di questa ricerca è quello di mettere in chiaro le caratteristiche del riso esaltato nel manifesto futurista Il Controdolore di Aldo Palazzeschi, per poi indicarne la traccia nel suo romanzo futurista Il Codice di Perelà, il cui protagonista è Perelà, uno dei personaggi più suggestivi e allusivi nella letteratura italiana novecentesca.
Dopo d'aver indagato il rapporto poco chiaro tra Palazzeschi e il futurismo nel primo capitolo, nel secondo capitolo partendo dall'analisi dei termini adottati nel manifesto, si arriva al dualismo tra il dolore e il piacere dal quale nasce il riso. Il dolore e il piacere, però, non sono due concetti in antagonismo, posseggono nel loro interno la capacità latente di riunirsi, come una volta, per superare il dualismo, e poi oltrepassare il limite dell'umanità.
Il riso non è altro che una forma alternativa del dolore ed è efficace come il mezzo per andare oltre e percepire di più; questa cognizione di Palazzeschi che sta sempre alla base della sua poetica del ridere dà alla luce Perelà, un uomo di fumo generato dal fuoco purificante ch'è al centro dell'analisi del terzo ultimo capitolo. Il schema del dolore/piacere analizzato prima è presente anche nella parabola pereliana e poi le caratteristiche del riso nel Controdolore possono essere riconosciute sia nella sua formazione estremamente grottesca che nel sistema di narrazione stravagante del romanzo. Oltre a ciò, il corpo eccezionale di Perelà non è limitato da una forma fissa, e la sua identità possibile/impossibile risalta solo quando vive dentro il dolore. Assieme al riso menzionato nel manifesto che avrebbe aperto la via agli umoristi italiani del '20-'30 come Achille Campanile, potrebbero indicarci le vere potenzialità del riso e del corpo umano.