L'interazione fra sensazione e parola : Saggio sul Piacere di Gabriele D'Annunzio
Noda Moe
Questa ricerca si propone di condurre una riflessione sul rapporto fra sensazione e parola nell'opera di Gabriele d'Annunzio, e in particolare nel suo primo romanzo, Il Piacere, dove il protagonista tenta di penetrare l'opera d'arte attraverso la gioia della sensazione, it piacere appunto. Come avviene nel caso di Andrea Sperelli, modello di personaggio cosmopolita della Roma di fine Ottocento, it piacere rappresenta un elemento indispensabile al dilettante per la realizzazione del proprio ideale decadente di una vita the imita l'opera d'arte.
In questo articolo, dopo aver accennato nel primo capitolo all'esperienza giornalistica del giovane d'Annunzio-esperienza di cui anche nel Piacere troviamo diverse tracce-passiamo ad un'analisi estetica della sensazione nell'opera d'arte in senso lato, mettendola a confronto con le peculiarità descrittive dello stile dannunziano: sinestesia, fede nel fonosimbolismo, assonanza poetica, espressione improntata da un forte cromatismo, ricorso all'uso di classicismi. Tali funzioni descrittive ci rimandano al pensiero di Walter Pater, e in particolare alle sue impressioni riguardo alla musica e l'interrelazione fra le arti. Nel terzo capitolo, trattiamo la concezione di identità fra paesaggio-stato d'animo; una concezione per cui gli oggetti, e it paesaggio sono strettamente connessi alla psicologia del personaggio. Queste tendenze narrative e filosofiche sono supportate nella dominazione romanzesca da una fitta rete di symbolisme, e soprattutto dalle riflessioni di critici precedenti quali Schopenhauer, Amiel e Bourget.
La parola emerge dalla sensibilità, in altri termini, il linguaggio giunge all'identificazione con il piacere stesso e rappresenta in ultima analisi it più potente istinto del poeta.