Gli influssi della riforma protestante e della riforma cattolica sulla storia della lingua friulana
YAMAMOTO Shinji

Il punto di vista che riconosce in Friuli una comunità con la propria tradizione linguistica condurrebbe a domandare se la riforma protestante abbia esercitato qualche influsso sulla storia della lingua friulana, come, per es., nel caso del tedesco con la traduzione biblica del Lutero.
In realtà, mentre nella vicina Slovenia la riforma protestante, che ebbe il suo massimo esponente nella figura di Primož Trubar, utilizzava la lingua slovena nella traduzione della bibblia, nel catechismo, nella predica, etc., nel Friuli dello stesso periodo non si trova quasi nessuna testimonianza (anzi, non ci si domanda neanche se ce ne sia effettivamente) a riguardo dell’utilizzo del friulano nell’ambito del protestantesimo.
Sarà infatti solo nel periodo dopo la riforma cattolica che si comincia a vedere numerose testimonianze dell’uso del friulano nell’ambito eccesiale, cattolico evidentemente, quali libretti del catechismo, le prediche etc., che avrebbero abituato il popolo all’uso scritto della lingua friulana, preparandolo così alla fioritura della letteratura popolare, di almanacchi e di lunari, nell’Ottocento.
Che cosa è successo? Non è esclusa la possibilità che semplicemente le documentazioni dei protestanti siano andate perdute o distrutte nel periodo successivo. Ma è altrettanto probabile che in Friuli gli aderenti al protestantesimo composti maggiormente da borghesi e nobili, godendo di una condizione economica alquanto migliore rispetto ai contadini, potessero partecipare alla cultura del Rinascimento e all’uso della lingua toscana, e non fossero quindi particolarmente interessati di ricorrere al friulano.